Viche Pitia nasce da una partnership franco-russa che si prefigge l’obbiettivo di produrre vodka, utilizzando ricette russe risalenti al XVIII secolo. Nel 1765, l’imperatrice Caterina II di Russia emanò un decreto con il quale garantiva trattamenti preferenziali alla nobiltà russa per la produzione di bevande alcoliche. Ebbe così inizio l’epoca d’oro della vodka russa, dato che ogni nobiluomo si sentì in dovere di produrre una vasta gamma di distillati seguendo ricette del tutto personali. Utilizzando ricette d’epoca e distillando con copper pot still, o meglio con alambicco charentais dato che il processo produttivo avviene in una distilleria di Cognac, vengono oggi prodotte le vodka Viche Pitia. L’impiego di un alambicco discontinuo di rame nasce dalla volontà di ottenere distillati eleganti, fini e con una gamma aromatica amplissima. La materia prima di partenza è la segale, dalla quale si ottiene lo spirit bianco di base e da questo vengono create le tre tipologie che compongono la gamma. Caraway N° 7: prodotta dal distillato di base mettendovi in infusione cumino persiano (Caraway), per circa quindici giorni. Quando quest’ultimo avrà rilasciato i propri aromi, il tutto viene filtrato, ridistillato e poi imbottigliato a 58% per bilanciare aromaticità e grado alcolico. Questa vodka si presenta ricca, potente, aromatica con una spiccata nota di anice e un piacevole finale di menta. I numeri con i quali sono contraddistinti i tre prodotti si rifanno ad un tradizionale sistema di identificazione utilizzato nel diciottesimo secolo in Russia: le vodka classiche o neutre avevano una numerazione compresa tra 14 e 29; quelle speziate o aromatiche (ottenute per infusione di spezie) con numeri fra 1 e 13; le fruttate identificate con numeri dal 30 in su.